Le commedie delle donne: Aristofane

commedie delle donne aristofane recensione

Non esistono al mondo creature più sfrontate delle donne.
Lisistrata

Le commedie delle donne è il nome comune assegnato a tre opere dell’autore greco Aristofane. Le tre commedie in questione, accomunate dal femminicentrismo, sono:

  • Lisistrata (411 a.C.)
  • La festa delle donne (nota anche come Le donne alle Tesmoforie – 411 a.C.)
  • Donne in parlamento (392 a.C.)

Indice

Le trame

Ovviamente le Commedie delle donne sono tre per cui mi tocca scrivere tre trame… e chi mi conosce sa che è una fortuna il fatto che debba scrivere tre trame e non dirlo. La mia R non reggerebbe.

Lisistrata

Lisistrata è una donna ateniese alla guida di una rivolta tutta al femminile. Il problema? Gli uomini passano troppo tempo in guerra e poco con le loro famiglie. La soluzione? Sciopero del sesso. Sì, hai sentito bene. Le donne ateniesi decidono di praticare l’astensione fino alla fine della guerra.

E non è tutto! Le donne decidono anche di occupare l’acropoli in modo da bloccare l’accesso a tutti i mezzi di sostentamento per finanziare la guerra.

L’astinenza inizia a farsi sentire non solo ad Atene ma anche in tutte le altre città elleniche. Molto facile da prevedere il finale di questa commedia dal taglio decisamente PEGI 18+.

La festa delle donne

Tutti noi abbiamo degli autori che proprio non sopportiamo… ed è anche il punto di inizio di questa commedia di Aristofane. Ne La festa delle donne, infatti, la situazione si apre con l’apertura di un concilio femminile contro Euripide.

Il drammaturgo ha superato ogni limite: ha raccontato i segreti più intimi delle donne, ha svelato i trucchi che usano con i loro mariti e amanti. Insomma, è davvero imperdonabile e va condannato.

Non è dello stesso parere Euripide il quale cerca (e trova) un modo per intrufolarsi con l’aiuto di un parente in questa assemblea di sole donne per cercare di discolparsi e ottenere il perdono. I suoi piani, però, non vanno così lisci come sperato.

Donne al parlamento

Cosa succederebbe se le donne prendessero il potere su Atene a discapito della popolazione maschile? Questo è lo scenario distopico (?) che Aristofane ci propone ne Le donne al Parlamento.

Il regime che viene istaurato è praticamente il comunismo all’ennesima potenza: non esista più la proprietà individuale ma solo beni in comune… comprese le persone! Per poter accedere alla ragazza giovane e bella devi prima accordare i tuoi servigi all’anziana vecchia e brutta; al contrario, le donne potranno bunbureggiare (citazione per chi ha letto L’importanza di chiamarsi Ernesto) e fare figli con chi vogliono.

La recensione delle Commedie delle donne di Aristofane

Ho studiato al Liceo Linguistico, una premessa necessaria per farti capire che non ho basi di greco per poter comprendere il testo originale e, di conseguenza, posso fare affidamento esclusivamente sulla traduzione per capire e apprezzare le Commedie delle donne di Aristofane.

Una pessima traduzione

Già, apriamo allora con un’aspra Filippica contro l’edizione e la traduzione New Compton Editori. Per affrontare questa lettura, ho deciso di affidarmi a questa edizione digitale attratta principalmente dal prezzo e dal fatto che comprendesse più di una singola opera.

La traduzione è terrificante: da un libro venduto al costo di 0,49 € ci si aspetta che abbia come intento quello di avvicinare nuovi e timidi lettori alle opere greche che, nonostante siano commedie, incutono comunque un certo timore… e invece no! Sembra fatta da un traduttore per un pubblico di studiosi e non per un pubblico entry level o di semplici curiosi.

Questa, almeno, è l’impressione iniziale. Poi vai a scavare e, a un certo punto, compare Giove. Giove? In una commedia scritta da un autore greco ambientata nel cuore della Grecia Antica?! Allora passi dal pensare “mh, probabilmente è stata tradotta per un pubblico di esperti” ad “ah, allora è stata tradotta da mio cugggino”.

A questo si aggiunge una formattazione tremenda in cui la battuta di un nuovo personaggio si inserisce in quella del precedente senza cambio di riga come accade in ogni santissimo copione degno di questo nome.

E parliamo del fatto che i nomi vengono tagliati? Io che ho la memoria di un pesce rosso, soffrivo a vedere un personaggio citato di sfuggita in una battuta per poi ritrovarmelo nel testo come TRIP. Ma chi diamine è sto TRIP.?! Cioè stiamo parlando di un’edizione digitale, non sprechi inchiostro se me lo metti per intero!

Va beh, ma passiamo oltre.

Le opere

L’edizione purtroppo fa tanto e non sono riuscita ad apprezzare al massimo quelle che – tra una frase che non si capiva e un’esclamazione fuori contesto – mi sono sembrate delle belle e divertenti commedie.

Un grosso dibattito che circonda Aristofane riguarda l’accusa di misoginia. Dopo aver letto queste tre Commedie delle donne, come posso contribuire al flame in modo costruttivo?

Cerchiamo di fare ordine. Dunque, per l’epoca e la mentalità ateniese, si può dire che Aristofane fosse abbastanza avanti rispetto ai suoi contemporanei: immagina le donne in politica, delle femministe ante litteram che sanno come lottare per ottenere ciò che pensano sia il meglio non solo per loro, ma anche per l’intera comunità.

Per la mentalità greca, in generale, Aristofane non è tanto diverso dagli uomini di Sparta: la sorella di Atene, infatti, aveva un minor gender gap. Le donne ricevevano istruzione, addestramento, avevano anche un ruolo attivo e in prima linea nella vita politica della città.

Quindi avanti sì, ma non esageriamo.

Ciò detto, è doveroso sottolineare come nelle commedie di Aristofane ogni tentativo di instaurare un matriarcato è grottesco e finisce inevitabilmente nel fallimento. Le donne vengono dipinte come fedifraghe, furbe, ingannevoli… creature delle quali è bene non fidarsi.

La questione è sempre la stessa: stiamo parlando di opere scritte da uomini, fruite da uomini e persino interpretate da uomini! Credo sia piuttosto scontato avere una visione viziata della realtà femminile soprattutto per i bias sociali dell’epoca.

Per rispondere alla domanda iniziale: c’è della misoginia in queste commedie? Un “sì” netto non può esistere, tuttavia mi trovo in un’area grigia decisamente sbilanciata verso il .

L’autore: Aristofane

Aristofane fu un commediografo greco nato ad Atene nel 450 a.C. e vissuto fino al 385 a.C. circa. Fu il più fortunato tra i grossi rappresentanti della commedia in Grecia infatti sono sopravvissute fino a noi ben undici delle sue opere.

Irriverente scrittore, profondamente critico nei confronti della politica ateniese, è ancora oggi celebre per la sua attenzione nei confronti del mondo femminile che si riversa poi nelle Commedie delle donne.

Cólto in Castagna: la mia copertina

Per questa copertina ho scelto di rifarmi ai canoni estetici delle tipiche anfore dell’Antica Grecia. Sì, esattamente quelle che trovi in ogni benedettissimo museo di archeologia.

Un’immagine bicolore – terracotta e nero – in cui troviamo delle greche a spirale che incorniciano questa figura un po’ cartoon che si trova al centro esatto dell’immagine. Chi rappresenta? Chiaramente Lisistrata, l’eroina a capo della rivolta femminile nell’omonima opera di Aristofane.

Condividiamo le nostre letture sui social

Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.