Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie, l’esordio di Alec Bogdanovic

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Se l’ansia è un errore dell’evoluzione ben vengano gli ansiolitici direbbe un profano.
Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie è il romanzo di esordio di Alec Bogdanovic. Edito da Rogas Edizioni, occupa un posto negli scaffali delle librerie da ottobre 2020.

Si tratta della prima collaborazione per il blog Cólti in Castagna [sipario].

Indice

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie: la trama

La storia si apre con l’adolescenza del protagonista-autore del romanzo il quale racconta tutta la vicenda in prima persona. Dalla spensieratezza delle scorribande con gli amici fino al primo grande amore: Marina.

La trama prosegue giorno dopo giorno, come la vita di Alec, in un susseguirsi di successi e fallimenti… ma soprattutto di ansia e incontri sbagliati. E così Alec si ritroverà più o meno cosciente ad affrontare il grande male del nostro secolo: la depressione.

Un esordio col botto: la recensione

La prima cosa che noto in questo libro è lo stile di scrittura: troviamo una prosa asciutta, essenziale, senza fronzoli stilistici. Gli inglesi direbbero che l’autore/protagonista tells it like it is. Senza ombra di dubbio ci troviamo nell’ambito informale con il ricorso a un linguaggio forte che, a tratti, sfocia anche nel sessualmente esplicito e PEGI 18.

Un problema per me? Assolutamente no. Un potenziale problema per alcune tipologie di lettori? Probabile. Per questo vale la pena segnalarlo come disclaimer prima di avvicinarsi a questa lettura.

Il libro è piccolino (sono 126 pagine circa), i capitoli sono molto brevi – 3 facciate non di più – e le pagine scorrono velocemente nonostante la tematica non sia delle più leggere.

Ho apprezzato molto tutte le nozioni economico-scientifiche sparse lungo il testo e approvo molto l’uso delle note per rendere accessibili alcuni concetti a tutte le fasce di età. Il libro – visti i riferimenti costanti alla gioventù primi anni 2000 – sarebbe difficilmente comprensibile per una persona con più di 30/35 anni senza l’ausilio delle note.

Quello che mi ha realmente colpita di questo libro è la sua struttura narrativa. Si parte con un clima allegro, scanzonato, con qualche turba sì ma siamo sempre sulle solite problematiche adolescenziali che abbiamo attraversato tutti: l’amore, la scuola, i conflitti con i genitori…

E poi, a un certo punto, senza nemmeno accorgercene, Alec inizia a trascinarci verso il basso, lentamente ma inesorabilmente. Siamo tratti in una spirale ovale e siamo avvolti da una nube sempre più nera, sempre più scura. Il lettore viene portato dalla luce alle tenebre.

E la retta via era smarrita.

Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie è un viaggio all’interno della mente di Alec sospeso a metà tra l’autobiografia e il romanzo; tra la risata isterica e la depressione; tra momenti in cui ti spacchi dal ridere pensando “Ma dio, parla di me!” [sending Gerry Scotti vibes] e altri in cui la tua risata si spegne e ti lascia un po’ di vuoto dentro.

L’unico neo che ho trovato è una scrittura ancora un po’ acerba che ha molto margine di manovra per migliorare e supportare l’autore nel suo arduo compito. Per il resto, si è rivelato davvero una piacevole sorpresa.

⭐⭐⭐⭐

Ringrazio l’autore per avermi contattata e avermi inviato una copia del libro: mettere in mano la propria opera a un lettore non è semplice di per sé; darla in pasto a chi fa recensioni per passione più che per professione è un vero e proprio atto di coraggio.

E ora, wordcloud.

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Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie – Wordcloud

L’autore: Alec Bogdanovic

Classe 1992, Alec Bogdanovic nasce a Sofia (Bulgaria). Nel 1998 si trasferisce in Italia con i genitori adottivi. La destinazione? Roma.

Si diploma come perito agrario ma la sua strada è un’altra: per questo prosegue gli studi in università passando tra Scienze Politiche, Psicologia e approdando a Statistica dove si laurea con il massimo dei voti.

Nonostante un principio di carriera da data analyst, si licenzia per seguire l’amore per le belle lettere: inizia a lavorare come traduttore, correttore di bozze ed editor.

Il 2020 segna il suo esordio nella scena letteraria con Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie.

Cólto in Castagna: la mia copertina

Per la copertina di Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie ho deciso di rappresentare il protagonista, Alec, in versione Sim bipolare. Da un lato abbiamo il mondo della spensieratezza, gli sprazzi felici di una vita in disfacimento; dall’altro abbiamo il baratro, la confusione, la desolazione.

Il tutto non è rappresentato solo dai colori ma anche dal classicissimo medaglione di The Sims: da un lato verde, quando tutti i bisogni del nostro personaggio sono soddisfatti; dall’altro rosso, quando ormai il tuo Sim è a un passo dal tracollo e rischi di perdere la partita.

Frasi e citazioni da Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie

The Sims è un videogioco simulatore di vita uscito negli anni Duemila. Se siete nati prima degli anni Novanta vi basti sapere che è una specie di Tamagotchi ma più complicato. Se siete nati dopo gli anni Novanta e vi chiedete cosa sia un Tamagotchi: è una specie di The Sims ma molto più semplice.


Fu allora che chiesi a mio padre di cambiare scuola, ma lui mi consigliò di ripetere il mantra “posso farcela, ce la farò”. Inoltre, per darmi la carica, mi spiegò che gli ostacoli non si evitano ma si superano, e si produsse in qualcun altro di questi motivational che si trovano appesi alle pareti d’ufficio degli imbecilli o condivisi sulle bacheche Facebook di altrettanti imbecilli.


La classe disagiata consiste in quelli che studiano, poi si rendono conto che non ci sono abbastanza posti per chi studia, allora studiano ancora di più per fregare gli altri che studiano. E fra corsi, master e dottorati arrivano persino a dilapidare i patrimoni di famiglia, fino a che non li esauriscono fallendo la scalata social e si ritrovano a portare i caffè alle Vittorie di questo mondo per seicento euro al mese.


Avevo pensato anche di andare in qualche struttura pubblica, ma le liste d’attesa erano di un anno per l’andrologo e di otto mesi per lo psicologo. Secondo il Sistema Sanitario Nazionale, a settembre eri pronto ad affrontare gli istinti suicidi avuti a febbraio.

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Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.