Recensione di Spare (il minore) del principe Harry

Copertina di Spare il minore - recensione

I love my Mother Country, and I love my family, and I always will. I just wish, at the second-darkest moment of my life, they’d been there for me too. And I believe they’ll look back one day and wish they had too.
Spare (il minore)

Oggi affrontiamo la recensione del rumoroso Spare (il minore), autobiografia di Harry d’Inghilterra edita nel 2023. In Italia il libro è stato pubblicato da Mondadori.

Spare (il minore): la trama

Nella sua autobiografia Spare (il minore), Harry d’Inghilterra offre una prospettiva intima e sincera sulla sua vita all’interno della famiglia reale britannica. Attraverso uno stile scorrevole e una narrativa coinvolgente, Harry delinea il suo posizionamento anticonvenzionale all’interno di un’istituzione secolare, affrontando con coraggio i dilemmi personali e le sfide che ha dovuto affrontare nel corso degli anni.

Diviso in tre capitoli principali, il libro ripercorre l’infanzia di Harry e la tragica morte di sua madre, la sua esperienza come soldato e la sua relazione con Meghan. L’autore, accompagnato dallo scrittore J.R. Moheringer come ghostwriter, riesce a creare una lingua autentica e un personaggio che risuona dal nulla, trasmettendo le sue emozioni e riflessioni più profonde.

Recensione di Spare (il minore) in poche parole

Partiamo da un dato di fatto: il libro è scritto benissimo. Il ghostwriter selezionato per questo arduo compito, si vede, non è un novellino del mestiere. J.R. Moheringer, infatti, era già ben noto al pubblico per il successo della biografia dell’ex tennista Andre Agassi. È scorrevole, con un uso della lingua molto vivido e attento. Insomma, ottimo lavoro dal punto di vista puramente stilistico.

Il libro è costellato da una serie di vicende più o meno importanti della vita dentro e fuori dalla corte del principe Harry d’Inghilterra. All’interno troviamo tutto: dal divorzio dei genitori negli anni 80, fino al suo periodo nell’esercito e alla sua storia con Meghan, naturalmente.

Ciò che emerge nettamente è il doppio standard utilizzato dalla corte inglese nei confronti di lui e suo fratello maggiore William: il primo figlio, il futuro re, l’impeccabile e perfettissimo William; lo scapestrato, la pecora nera, un banale uomo di rappresentanza come ce ne sono tanti Harry.

E su questo, nulla da criticare. Se non fosse che…

La narrativa del piccolo ingenuo: Harry come uomo del popolo

Il libro è intriso di aneddoti al limite dell’assurdo, probabilmente inseriti ad arte per far passare il principe Harry come “uno del popolo”. Ce ne sono un paio che fanno chiedere al lettore: “sì ok, ma perché me lo stai dicendo?”.

Esempio 1: in una spedizione ai poli, ricorda di essersi congelato le parti intime. Fa riferimento al suo pene con il termine todger, generalmente utilizzata dai bambini. Come se fosse l’equivalente italiano di “pisellino”, per intenderci. Racconta di essersi affidato a un’amica per risolvere il suo problema la quale gli ha consigliato di spalmarsi della crema. Sì, ok. Boh. Andiamo avanti.

Esempio 2: durante un party, racconta di aver visto polvere bianca che circolava e pensava fosse lo zucchero a velo del panettone.

Tutta questa narrativa mi fa pensare che l’obiettivo fosse quello di narrare la sua ingenuità, solo che è posta in un modo talmente assurdo che non solo non sembra credibile ma fa anche un po’ effetto cringe (gen z, portami via).

Una lamentela lunga troppe pagine

Spare (il minore) è un lamento unico: da cima a fondo Harry si presenta come il povero figlio minore che deve subire il controllo e le angherie da parte di tutti. E la cosa si acuisce notevolmente nel momento in cui Meghan entra in scena.

Harry è un uomo in balìa degli eventi, si lamenta di tutto e tutti senza mai però assumersi responsabilità alcuna. La colpa ricade sempre sugli altri e i dogmi della corona, mai su di lui: il che rende il libro estremamente di parte.

Facile affrontare temi che fanno comodo

Un ultimo dettaglio che mi sento di aggiungere è il grande assente da questo romanzo: il principe Andrew. Harry decide volontariamente di glissare sugli scandali che hanno ruotato attorno alla figura di Andrew, duca di York e figlio adorato da Elisabetta II, tra cui la denuncia per atti di pedofilia.

Nel momento in cui scegli di rivelare il marcio della corte inglese non è possibile evitare di affrontare un tema così importante e impattante non solo all’interno della casa reale ma anche sul mondo esterno.

Come sempre, è molto facile affrontare di petto argomenti che fanno comodo, meno facile trattare temi spinosi.

Voto: 🌕🌕

Grazie di cuore ad Alex per la sua recensione!

Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.