L’amante perduta di Shakespeare è un romanzo di Felicia Kingsley pubblicato da Newton Compton Editori ad aprile 2025.
Ho già parlato dell’autrice in questo articolo se vuoi recuperare le informazioni biografiche.
Trama di L’amante perduta di Shakespeare di Felicia Kingsley
Nick Montecristo, ventiseienne brillante e ambiguo, ha già vissuto “nove vite”: è evaso dal carcere grazie a un mentore astuto e ora si reinventa come ladro di opere d’arte su commissione. Le sue conoscenze, l’ingegno e il fascino lo rendono la figura più ricercata del settore. Quando un collezionista inglese di libri rari gli chiede di recuperare una delle preziose copie del First Folio di Shakespeare – rubato anni prima da un barone rivale – Nick vede l’occasione perfetta per pareggiare i conti.
La sua missione lo conduce sulle rive del Lago di Como, nella lussuosa villa del defunto barone, ormai passata all’erede. Nick ha un piano preciso, ma non aveva previsto l’interferenza di Angelica: giovane ereditiera, bella e determinata, decisa a reclamare ciò che le spetta e coinvolgere Nick in un intricato enigma molto più grande di un semplice furto.
Recensione di L’amante perduta di Shakespeare
Felicia Kingsley con L’amante perduta di Shakespeare torna a cavalcare il filone del giallo che già aveva accennato in Una ragazza d’altri tempi. Riprende anche uno dei suoi personaggi (anzi, un meta personaggio a tutti gli effetti) ovvero Nick Montecristo, nato dalla penna di Blake Avery (sì, il protagonista di Due cuori in affitto).
Siamo quindi nel lore Felicia con entrambe le scarpe: ci sono tutti i presupposti per un libro bomba.
Primo punto critico: la citazione al più celebre conte
Io apprezzo gli omaggi, soprattutto quando si parla de Il Conte di Montecristo di Dumas, uno dei romanzi più belli (mio modesto parere) che siano mai stati scritti nella storia della letteratura globale.
Ma un conto è un omaggio, un altro è un calco. In questo romanzo si parla della genesi di Nick Montecristo (questo perché esiste già un altro libro di Felicia sul personaggio Prima regola: non innamorarsi) però sono troppe le somiglianze con il più nobile conte.
Primo: Nick Montecristo viene messo in prigione e viene preso sotto l’ala di un vecchio carcerato di cui sappiamo poco ovvero che è un prete gesuita, che ha un passato oscuro e che si chiama José Farias.
Farias vedendo del talento in Nick decide di condividere con lui le sue conoscenze: gli insegna l’arte del falsario, come manomettere allarmi, come riconoscere le opere d’arte vere da quelle false, basi di scienza, chimica, matematica e tutto lo scibile umano. Un superuomo, in pratica.
Secondo: La fuga. In qualche modo, Farias avendo una rete di supporto riesce a far evadere Nick dal carcere. Come? Lo vediamo su una barella avvolto da lenzuola. Sì, avvolto esattamente come il Conte in fuga.
Terzo: spoiler. L’abate Farias fa la stessa fine dell’omonimo di Dumas. In modi diversi, in tempi diversi ma la sostanza non cambia. Le ragioni che lo spingono a condividere le informazioni sono le stesse.
Punto secondo: l’alternanza passato-presente
I capitoli si alternano tra passato e presente, appunto. I capitoli al presente raccontano la missione di Nick, i capitoli al passato raccontano la genesi del suo personaggio.
L’alternanza di per sé non è una cattiva idea: lo stesso Cimitero di Praga di Eco presenta salti temporali. Diciamo che in questo caso è stato fatto in un modo un po’ banale: i capitoli infatti sono segnati come “Presente” e “Passato”.
Punto terzo: l’indagine e i colpi di scena
Io adoro Felicia, i suoi libri mi piacciono molto e li uso spesso come rifugio quando ho il blocco del lettore. In questo libro l’elemento dell’indagine mi ha un po’ delusa: gli espedienti utilizzati sono molto base soprattutto per chi, come me, ha letto tanti libri del genere.
Comprendo che sia un tentativo ma non posso da lettrice arrivare alla soluzione molto prima del protagonista. Perché dovrei andare avanti?
I colpi di scena non sono particolarmente stupefacenti: chi conosce un po’ la storia di Shakespeare sa già dove l’autrice vuole andare a parare ad ogni mossa.
In conclusione
Purtroppo mi trovo a dare un giudizio negativo a L’amante perduta di Shakespeare di Felicia Kingsley. L’ho trovato tutto troppo ovvio e, a tratti, troppo simile al capolavoro di Dumas.
Mi spiace perché l’idea di base non era cattiva, però non mi è proprio arrivato. Poi Felicia è Felicia: si legge per il romance ed è sempre brava in quel campo per cui non è un disastro però se ti addentri in territori nuovi è chiaro che c’è il rischio di perdere l’equilibrio. Voto: 2/5.
Voto: 🌕🌕🌑🌑🌑
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Domande frequenti su Felicia Kingsley
Qual è il vero nome di Felicia Kingsley?
Il vero nome di Felicia Kingsley è Serena Artioli.
Quali film sono tratti dai libri di Felicia Kingsley?
Amazon ha acquistato i diritti per la produzione di “Non è un paese per single” in uscita nel 2026 su Prime Video. Tra gli attori protagonisti Matilde Gioli nei panni di Elena, Cristiano Caccamo, Amanda Campana, Sebastiano Pigazzi, Cecilia Dazzi, Margherita Rebeggiani e Marco Cocci.
