Dune: un romanzo spaziale di Frank Herbert

Dune - Frank Herbert - recensione

Molti uomini hanno provato.» «Hanno provato e hanno fallito?» «Hanno provato e sono morti…»
Dune – Frank Herbert

Dune è un romanzo fantascientifico scritto da Frank Herbert e pubblicato nella prima volta in due parti tra il 1963 e il 1965. Dune, in realtà, è solo il primo romanzo di un ciclo composto da ben sei episodi scritti tra il 1965 e il 1985. In italiano lo leggiamo nella traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli del 1973 (rivista poi successivamente fino all’ultima edizione del 2012).

Indice

  • Dune: la trama
  • Il padre della fantascienza? La recensione
  • L’autore: Frank Herbert

Dune: la trama

Arrakis (noto anche come Dune) è un pianeta decisamente inospitale a causa dell’assenza di acqua.

Nonostante la sua condizione desertica, è un mondo di fondamentale importanza per il sistema in cui si trova. Sulla superficie, infatti, cresce il Melange (o Spezia), una sostanza in grado di dare agli uomini abilità come la lettura del futuro e, più importante, la capacità di condurre le astronavi che consentono il commercio e la comunicazione tra i pianeti.

Dune è dunque un pianeta estremamente centrale dal punto di vista strategico, per questo suscita l’interesse di molti e potenti signori della Galassia che non vedono l’ora di conquistarne il controllo totale.

La lotta per Arrakis, la sete di potere, la rivalità tra famiglie, gelosie e invidie… tutti questi elementi entrano in gioco in un contesto fantascientifico per dare vita al primo capitolo del Ciclo di Dune.

Il padre della fantascienza? Il commento

Perché Dune ha ricevuto così tanta attenzione? Perché è considerato da molti uno dei padri della fantascienza contemporanea tanto da aver influenzato anche opere come Star Wars?

Non per la trama. Estrapolato dal contesto science-fiction, tolta quindi la sua maschera, Dune si rivela essere né più né meno un romanzo di formazione il cui protagonista è Paul Atreides (figlio del Duca Leto, potente e amato nobiluomo). A questo ci aggiungiamo gli intrighi di corte, un po’ di invidia, guerra, il prescelto che non sapeva di essere prescelto e il cocktail Dune è pronto. In sostanza, non è la trama che dà al lettore quell’effetto wow.

Anche per quanto riguarda la costruzione dei personaggi Herbert avrebbe potuto fare un pochino di più: a parte il protagonista, unica vera persona a tutto tondo, gli altri hanno poca introspezione dal punto di vista psicologico.

No, aspetta. Stai cercando di dirmi che Dune è una schifezza?

Assolutamente no! C’è un motivo se è diventato uno dei padri della fantascienza come la conosciamo oggi e la radice del successo di Dune risiede – per quanto mi riguarda – nel WORLD BUILDING. La costruzione dell’universo è il vero fiore all’occhiello della produzione di Herbert.

A differenza di molti romanzi non solo fantascientifici ma anche fantasy, Herbert presta un’attenzione quasi maniacale alla creazione del pianeta, dell’ambiente, delle società e delle culture che compaiono all’interno del libro. L’universo che si svela ai nostri occhi non è realistico ma è plausibile. Non si limita a fare da sfondo alle vicende narrate, il mondo di Dune è un vero e proprio protagonista del romanzo: è un pianeta vivo, con le sue logiche e le sue dinamiche.

È davvero entusiasmante entrare in contatto con persone provenienti da pianeti diversi perché ti dà la possibilità di immergerti in culture e non solo in semplici personaggi. Hai l’impressione che ciò che stai vivendo in quel momento è solo un piccolo tassello di una storia molto più profonda e antica.

Ecco il perché del successo di Dune.

Il romanzo di Herbert è stato il primo libro di fantascienza (o comunque uno dei primi esempi) dove è stata messa in atto una costruzione del mondo così forte, dettagliata e profonda, lontana dalle logiche dell’effetto wow tipiche della primordiale science-fiction.

Prima di Dune il focus della produzione fantascientifica era legato a invenzioni, armi che distruggono l’universo, robot, navicelle… Chiaramente all’interno del romanzo non mancano questi elementi tipici del genere ma la grande differenza è che non sono i centri gravitazionali attorno a cui ruota la narrativa di Herbert. Non segue la Rule of Cool (ovvero: lo metto perché fa fico).

Per riassumere, c’è uno spostamento di attenzione da fantascienza scritta per stupire all’utilizzo di un mondo fantascientifico per ambientare una storia. Uno shift di mentalità profondissimo.

Voto: ⭐⭐⭐⭐1/2 su 5

Nota di chiusura: probabilmente, se non avessero scritto Dune, Star Wars non sarebbe mai esistito. Just sayin’.

L’autore: Frank Herbert

Frank Patrick Herbert, scrittore americano (originario di Tacoma, Washington) classe 1920, è principalmente noto per aver creato il ciclo di Dune.

Nato da una famiglia afflitta da gravi problemi economici, inizia gli studi universitari per mai completarli. Finisce a lavorare come giornalista e fotografo per Oregon Statesman e San Francisco Examiner.

Muove i suoi primi passi nel mondo della narrativa pubblicando un racconto dal titolo Smg. Ram 2000 nel 1955. Negli anni successivi metterà le proprie mani su quello che poi diventerà il ciclo di Dune, il suo grande capolavoro.

Grazie a questi romanzi, Frank Herbert arriva a vincere il Premio Nebula – assegnato dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America (SFWA) – e il Premio Hugo (1966).

Frank Patrick Herbert lascia questa terra nel 1986 a causa delle conseguenze di un tumore al pancreas: aveva 65 anni.

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Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.