Quegli sconosciuti dei fratelli Grimm – Ep.2: Il lupo e i sette capretti

Il lupo e i sette capretti - fratelli Grimm

C’era una volta una vecchia capra che aveva sette caprettini e voleva loro bene come ogni mamma vuol bene ai suoi figli.
Il lupo e i sette capretti

Eccoci nel secondo episodio dedicato al mio progetto “Quegli sconosciuti dei fratelli Grimm” (qui il primo episodio Storia di uno che se ne andò in cerca della paura) con l’obiettivo di raccontare le fiabe meno note dei celebri fratelli. Protagonista di questa puntata è Il lupo e i sette capretti presente nella raccolta Kinder-und Hausmärchen (1812-1822).

Indice

Il lupo e i sette capretti

La storia è molto semplice. Una vecchia capra aveva sette figlioletti, sette meravigliosi e fluffolosissimi capretti. Un giorno, però, decide di andare a fare provviste. Prima di lasciare la sua casetta e i suoi dolci e piccoli capretti, decide di avvisare i cuccioli: “Attenzione, in giro c’è un lupo famelico. Meglio se non gli aprite la porta, ecco”.

Inutile dire che il lupo ci impiega 3 nanosecondi per trovare la casa che Usain Bolt levati proprio. Ovviamente i capretti vedono le zampe nere del lupo e non lo lasciano entrare. Così il canide se ne va in cerca di un buon travestimento.

A differenza di Cappuccetto Rosso e del suo abbigliamento nonna-style, il lupo si fa ricoprire le zampe di farina bianca per imitare la mamma capra. I capretti, come ogni infante delle fiabe dei Grimm, ci cascano con tutte e quattro le zampe e lasciano entrare il lupo che se li pappa in un sol boccone.

In tutto questo, mamma capra è ancora in giro a fare shopping.

Solo un capretto si salva, il più piccolo. Se fossimo nella vita vera, Darwin avrebbe detto che la selezione ha fatto il suo corso; ma siamo in una fiaba e quindi ecco che mamma capra torna con la spesa e si dispera. L’unico capretto rimasto sputa il rospo e, guarda un po’, il lupo è proprio davanti a casa con la panzotta bella piena e recalcitrante.

Mamma capra, giusto per non creare traumi al figlio più piccolo, squarta la pancia al lupo come una brava ostetrica, fa uscire i capretti tutti ancora vivi e ordina loro di prendere una montagna di sassi che poi ricuce nella pancia del lupo.

La storia si conclude con il lupo che va a bere e affoga a causa dei sassi nel suo stomaco che lo trascinano sul fondo del fiume.

Qui il testo completo.

Il commento e lo schema di Propp

Quando ho letto per la prima volta questa fiaba mi sono detta: ok qualcuno qui ha riscritto Cappuccetto Rosso. Poi mi sono ricordata che anche Cappuccetto Rosso è dei Grimm quindi parola torna indietro.

Risolto questo piccolo intrigo iniziale, possiamo passare al racconto.

Lo schema narrativo è lo stesso della più nota Cappuccetto Rosso, solo che qui i protagonisti sono tutti animali. Troviamo sempre la mamma e i figli, il pericolo del lupo, la raccomandazione, la rottura del patto mamma-figli, la risoluzione del problema con la morte dell’antagonista.

A proposito di antagonista, analizziamo Il lupo e i sette capretti secondo lo schema di Propp.

  • L’antagonista: questa è facile! Ovviamente è il lupo;
  • L’aiutante: il capretto più giovane che aiuta la madre a scoprire l’inganno del lupo;
  • L’eroe: mamma capra è lei che salvando i suoi capretti da morte certa si assicura il titolo di eroe della fiaba.

Ecco le funzioni mancanti: mandante, falso eroe, principessa o premio, padre di lei, il donatore.

La fiaba nella cultura Pop

Il lupo e i sette capretti è una fiaba più conosciuta rispetto a quella che abbiamo raccontato nel primo episodio di questa saga dedicata ai Grimm: per questa ragione è entrata ben presto a far parte della cultura popolare.

In particolare, la ritroviamo in due programmi per bambini:

  • Heidi: nell’episodio “Tanti panini bianchi” del 1974, Clara racconta la storia proprio ad Heidi;
  • Tre gemelle e una strega: in questa puntata, l’anziana strega consiglia al lupo i vari trasferimenti per potersi mangiare i capretti e… anche due delle tre gemelle. Sarà grazie all’aiuto della terza sorella e del capretto più piccolo che le tre gemelle riusciranno a sconfiggere il lupo, liberare i capretti e tornare a casa sane e salve. In questa versione, il lupo alla fine diventa vegetariano.

Gli autori: breve biografia dei fratelli Grimm

Li conosciamo come fratelli Grimm, ma pochi conoscono il nome completo: Jacob Ludwig Grimm e Wilhelm Karl Grimm. Vissuti a cavallo tra la fine del 1700 e la prima metà del 1800, hanno segnato l’infanzia di tantissimi bambini in tutta Europa con le loro fiabe del focolare. Ma dietro a queste due figure si nasconde molto di più.

Qualche curiosità

  1. Entrambi i fratelli si sono laureati in legge all’Università di Marburgo;
  2. Le fiabe non sono nate per un pubblico di infanti, anzi, contenevano diversi elementi criptici da comprendere se non con un’istruzione elevata;
  3. Dal punto di vista psicanalitico, molti studiosi hanno identificato le fiabe dei Grimm come metafore delle tappe di sviluppo del bambino come teorizzate da Sigmund Freud;
  4. I fratelli furono i fautori di un’opera fondamentale per lo sviluppo della moderna lingua tedesca: il Deutsches Wörterbuch;
  5. Esiste una legge chiamata Legge di Grimm che mette in luce gli sviluppi della lingua tedesca. In particolare, affronta il tema della prima rotazione consonantica (e qui, ringrazio le mie lezioni di filologia germanica) ovvero spiega il passaggio dall’Indoeuropeo al proto-germanico mostrando il cambiamento delle consonanti.

Bonus! In tedesco, C’era una volta… viene tradotto letteralmente con Es war einmal…

Cólto in Castagna: la mia copertina

Nella mia copertina ho scelto di rappresentare il capretto più piccolo che si nasconde nel grande orologio per non farsi trovare dal lupo e salvare i suoi fratellini.

Lo stile è semplice, essenziale, quasi elementare. Il tutto perché volevo seguire l’idea del libro di fiabe.

Anche perché un capretto realistico con la manualità che ho con la tavoletta grafica ancora non lo so fare quindi ci si accontenta della versione chibi!

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Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.