La morte della Pizia: il nuovo mito di Edipo

la morte della Pizia

Stizzita per la scemenza dei suoi stessi oracoli e per l’ingenua credulità dei Greci, la sacerdotessa di Delfi Pannychis XI, lunga e secca come quasi tutte le Pizie che l’avevano preceduta, ascoltò le domande del giovane Edipo, un altro che voleva sapere se i suoi genitori erano davvero i suoi genitori, come se fosse facile stabilire una cosa del genere nei circoli aristocratici […]
La morte della Pizia

La morte della Pizia (titolo originale Das Sterben der Pythia) è un racconto di Friedrich Dürrenmatt, autore svizzero vissuto del Novecento. Sebbene veda la luce nel 1976, in Italia arriva solo nel 1988 in un’edizione a cura di Adelphi (che, tra l’altro è quella che ho nella mia libreria) nella traduzione di Renata Colorni.

Indice

La morte della Pizia: la trama

In tempi lontani, quando la gente cercava di risolvere i propri dubbi sul futuro si rivolgeva all’oracolo, una Pizia – Pannychis XI, la vecchia sacerdotessa di Apollo, è in punto di morte.

Prima di poter accedere al regno di Ade, però, la vecchia Pizia ha dei conti in sospeso da chiudere. In particolare, ce n’è uno che la tormenta e porta il nome di Edipo.

Conosciamo tutti Edipo, il tizio che ha fatto fuori il padre ed è andato a letto con sua madre (e qui Freud avrebbe aggiunto qualcosa sulla sessualità e cose represse e paura di perdere i genitali e boh… altre cose): ecco ora ritorna dalla Pizia insieme a tutti gli altri personaggi che hanno popolato la sua vita per aiutarci a capire come si sono svolti realmente i fatti a lui connessi.

Spiriti e anime aleggiano e si alternano nell’antro della Pizia: da Giocasta a Tiresia fino ad arrivare all’enigmatica Sfinge. Riusciranno Pannychis e Tiresia a ricostruire la vicenda di Edipo? Riuscirà la sibilla a morire in santa pace dopo una vita di responsi dati un po’ a caso e un po’ a sentimento?

Ma che poi, Edipo di chi era davvero figlio? La recensione

Preparatevi a veder crollare le vostre certezze sul mito di Edipo, anzi, scordatevi proprio il mito di Edipo. Anzi, scordatevi tutto ciò che ricorda vagamente la leggenda: qui ogni misticismo viene riportato a terra e si perde l’aura di magia per scoprire una realtà molto meno da sogno e molto più guidata da intrighi politici.

La morte della Pizia è un racconto che ho scoperto praticamente per caso: in una libreria nel reparto usati questo libricino minuscolo ha attirato la mia attenzione e l’ho acquistato (fai conto che ha il prezzo in lire. La quarta di copertina faceva presagire un contenuto profondamente ironico al quale non ho potuto dire di no.

E grazie al cielo le mie aspettative non sono state deluse. Protagonista di questo racconto lungo è Pannychis, una vecchia Pizia annoiata che inventa gli oracoli in base a cosa le dice il cervello in quel momento. Altro che Apollo, fumi di estasi e divinazioni: la nostra cara sibilla è un generatore random di oracoli!

Accanto alla Pizia, abbiamo un altro personaggio che ci aiuterà a risolvere il mistero della vicenda di Edipo: l’indovino Tiresia. Anche lui in punto di morte, si manifesta nell’antro della sacerdotessa per rivelare gli scopi puramente politici dei suoi tanto temuti responsi.

Anche il mito di Tiresia crolla miseramente sotto la penna di Dürrenmatt: noi l’abbiamo sempre conosciuto come l’indovino cieco, caratteristica che gli è stata data a simbolo della sua capacità di vedere oltre. Il Tiresia di Dürrenmatt ci vede benissimo ed è per questo che i suoi responsi non sono dettati da una visione mistico-saggia ma dai giochi della politica.

Il racconto, a differenza di altri come La casa stregata di Lovecraft o La scatola dei bottoni di Gwendy di Chizmar-King, non ha capitoli: la vicenda è un lungo flusso di coscienza della Pizia che, a un passo dalla morte, ripercorre la sua carriera di sacerdotessa ripensando ai suoi responsi e a quanto assurdi fossero. Un unico afflato, quindi, che unito all’ironia della storia ci accompagna pagina dopo pagina in una lettura davvero leggera e piena di spirito.

⭐⭐⭐⭐

L’autore: Friedrich Dürrenmatt

Friedrich Dürrenmatt nasce a Stalden im Emmental (sì come il formaggio, è una cittadina del cantone tedesco nella circoscrizione di Berna) nel 1921. Si tratta di uno scrittore e pittore svizzero (no, Novi!) che ha segnato profondamente non solo la letteratura, ma anche il teatro del Novecento grazie alle sue opere.

I motivi religioso-mitologici rientrano in molte delle sue opere: La morte della Pizia è solo un esempio a cui aggiungiamo i suoi dipinti, altri racconti tra cui Il Minotauro e il radiodramma Ercole e le stalle di Augia.

Muore nel 1990 in seguito alle conseguenze di un infarto sempre in Svizzera, questa volta nella città di Neuchâtel.

Cólto in Castagna: la mia copertina

Per questa copertina mi sono davvero impegnata. In un tempio, il vaso delle offerte agli dèi sprigiona i suoi fumi per conoscere il responso dell’oracolo di Apollo.

Tra le fiammelle di aria, si forma una donna. Chi è? In questo racconto ne compaiono troppe per prendermi l’onere di decidere: può essere Pannychis, oppure la giovane allieva che prenderà il suo posto alla morte, o forse è la Sfinge nella sua dimensione umana… e se invece fosse Giocasta? Al lettore, la risposta.

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Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.