Brick for stone e il dramma dell’11 settembre 2001

brick for stone

In questa recensione parliamo di Brick for stone di Alessandro Barbero, libro edito da Sellerio e pubblicato nel 2023.

  • Titolo: Brick for stone
  • Autore: Alessandro Barbero
  • Casa editrice: Sellerio
  • Anno di pubblicazione: 2023
  • Pagine: 352
  • ISBN: 8838944660

Sempre di Alessandro Barbero: Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo dove potrai trovare anche la biografia dell’autore.

Trama

Harvey Sonnenfeld è un detective della CIA: uno tra i tanti, anzi, a dirla tutta, non particolarmente apprezzato dai suoi capi. Per toglierselo di torno, la squadra decide di assegnarlo a un ufficio di New York, divisione antiterrorismo. Harvey non poteva chiedere di meglio: è infatti convinto che stia per succedere qualcosa di grosso, qualcosa che scuoterà l’America dalle sue fondamenta.

Da questo fulcro, iniziano varie narrazioni parallele legate alla squadra di collaborazione che mette assieme: in particolare, parliamo di civili selezionati per le loro caratteristiche peculiari, dei reietti della società… una specie di suicide squad.

Nel suo gruppo:

  • Bobby Fischer, l’unico campione mondiale di scacchi americano
  • Kozlov, un ingegnere con evidenti problemi di alcolismo, proveniente dall’Afghanistan
  • il professor Koselleck, cacciato dall’università a causa di una condanna per stalkeraggio contro la moglie.

La situazione prende una strana piega nel momento in cui uno dei membri del suo team sente parlare tra loro dei ragazzi neri su strani piani: da qui, parte l’indagine vera e propria a caccia dei presunti terroristi.

Parallelamente, e su una linea narrativa sganciata, c’è quello che si capisce da subito essere il vero gruppo di terroristi. Niente spoiler per questo libro, il finale è stato scritto dalla storia.

Recensione di Brick for stone

Brick for stone è un romanzo che si potrebbe classificare come thriller: indagini dinamiche, il tempo contato, matasse di cui pare non esista il bandolo. Il registro cambia a seconda del protagonista del momento: in generale, è sempre molto ironico e giocoso, ma con alcuni personaggi questa caratteristica si accentua e mentre con altri si attenua e i toni si fanno più seri.

In questo libro, Barbero cerca di far entrare il lettore nella testa dei personaggi, nel loro modo di pensare, ragionare e nel loro background. Per questa ragione, oltre al tono, cambia anche il linguaggio utilizzato in termini di vocabolario.

La narrazione, in questo modo, passa totalmente attraverso gli occhi del protagonista. Non deve quindi stupire l’uso di un vocabolario forte, a tratti volgare, che sfocia in parole proibite (ad esempio, fa ampio uso della n-word).

Nonostante questa introspezione, tutti i personaggi sono raccontati da un narratore esterno. L’unico personaggio che parla in prima persona è l’attentatore (quello vero), fatto sottolineato anche dalla presenza del corsivo. Questo perché si tratta di un diario.

I personaggi hanno una buona profondità: a ciascun membro del team viene dedicato sufficiente spazio, anche se il grosso della storia ruota attorno al protagonista. Gli unici di cui non ci viene detto molto sono i presunti attentatori: essendo un gruppo non c’è tempo per parlare dei singoli, così Barbero li segue come gang e non come individui.

Nonostante sia una storia di cui si conosce già il finale, e di cui si è parlato in mille salse, Barbero riesce a tenerti attaccato alla narrazione creando interesse per quello che potrebbe succedere ai vari protagonisti. Come quando guardi il tenente Colombo che sai già chi è l’assassino ma vuoi sapere come l’investigatore arriverà alla risoluzione del caso.

Paradossalmente l’evento grande passa in secondo piano perché abbracci la storia e la vita dei personaggi che incontri e ti chiedi cosa sarà di loro.

Un libro dinamico nonostante i fatti accaduti siano pochi, che dà un nuovo taglio a un evento tristemente noto a tutti regalando delle pagine leggere, anche delle risate, e dei momenti di riflessione. Un’opera che scorre leggera per terminare in un finale già raccontato.

P.s. Chicca del romanzo: la presenza di barzellette della tradizione italiana riadattate, però, al contesto culturale. Ottima giocata!

Voto: 🌕🌕🌕🌕🌗

Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.