Viaggio al centro della Terra: alla scoperta di Jules Verne

La scienza, ragazzo mio, è fatta di errori che è bene commettere, perché essi conducono a poco a poco al vero.
Viaggio al centro della Terra

Viaggio al centro della Terra (titolo originale: Voyage au centre de la Terre) è un romanzo di Jules Verne appartenente al genere fantascientifico. Edito per la prima volta nel 1864, lo leggiamo in centinaia di edizioni e traduzioni.

Indice

Viaggio al centro della Terra: la trama

Corre l’anno 1863, siamo ad Amburgo. Il professor Lidenbrock, studioso di geologia e mineralogia, rinviene un antico manoscritto islandese al cui interno si cela un’antica iscrizione in rune. Dopo giorni di lavoro con il proprio nipote – Axel – i due riescono a decifrare l’enigma. Il messaggio contiene le indicazioni geografiche per compiere un viaggio al centro della Terra lasciate dallo scienziato islandese Arne Saknussemm.

I due partono alla volta di Reykjavík dove, all’interno del vulcano Sneffels, si trova l’ingresso per accedere al cuore del pianeta. Inizia così il diario di viaggio, il racconto di una delle avventure fantascientifiche più note del XIX secolo.

Rune del manoscritto di Arne Saknussem in Viaggio al centro della Terra di Jules Verne.
Le rune che compaiono all’interno del manoscritto
In Sneffels Yoculis craterem kem delibat umbra Scartaris Julii intra calendas descende, audas viator, et terrestre centrum attinges. kod feci. Arne Saknussem (“Nel cratere Yökull dello Snæffels che l’ombra dello Scartaris tocca alle calende di luglio, scendi, coraggioso viaggiatore, e raggiungerai il centro della terra. Ciò che feci. Arne Saknussemm”)

Storia di un diario di viaggio: la recensione

Una pietra miliare della fantascienza moderna è difficile da commentare, il testo va immancabilmente inserito in un contesto storico culturale che dista anni luce dalla contemporaneità. Pur essendo uno dei capostipiti del genere, e riconoscendone quindi il valore letterario, Viaggio al centro della Terra non è riuscito a fare breccia nel mio cuore: ecco perché.

I pro di Viaggio al centro della terra

L’idea è sicuramente il più grande punto a favore di Viaggio al centro della Terra. Quello che agli occhi di oggi risulta un topos quasi scontato, per l’epoca era assolutamente un qualcosa di unico e innovativo. Il romanzo riprende le dinamiche dei diari di bordo e i racconti di viaggio e le rielabora in chiave fantascientifica introducendo habitat, esseri viventi e fenomeni naturali assolutamente inventati.

Il secondo merito del romanzo è la capacità di fotografare il mondo reale, cosa che non ci si aspetterebbe da un romanzo di fantasia. Il viaggio dei due protagonisti da Amburgo a Reykjavík viene descritto con dovizia di particolari non solo indicando il tragitto compiuto ma anche inserendo descrizioni dei popoli che abitavano quelle terre ancora semi sconosciute per il popolo europeo.

Il terzo (e ultimo) pro di questo libro è la scienza, quasi importante quanto la fantasia e la creatività. Verne sfrutta i dialoghi scientifici dell’epoca attorno alla natura del centro della Terra quasi per dare credibilità e validità a ciò che viene detto. Nonostante la teoria più accreditata, infatti, fosse che il nucleo terrestre raggiunge temperature completamente inadatte alla vita, molti scienziati sostenevano ancora il contrario.

I contro di Viaggio al centro della Terra

Lo ammetto, è un mio problema, ma non amo i diari di bordo. Quello che è sicuramente un punto positivo dal punto di vista del romanzo – ovvero la fotografia dell’epoca – per me si traduce in una serie di descrizioni su usi e costumi che non sono in grado di apprezzare. Affari miei? Probabile. Resta il fatto che in molti punti ho fatto fatica a proseguire nella lettura.

La ripetitività delle situazioni in cui si trovano i protagonisti. Mediamente l’azione si svolge con questo sviluppo: scoperta, problema, Axel (il nipote) che si dispera, Hans (la guida islandese) che salva la situazione e il professore che ci fa un bello spiegone sulla natura scientifica di quello che è appena successo. Alla lunga rende lo sviluppo del romanzo prevedibile.

Il narratore: non ho per nulla apprezzato la scelta del nipote del professor Lidenbrock come narratore. Perché? Perché sapevo sin dall’inizio che in qualche modo almeno Axel sarebbe sopravvissuto al viaggio e sarebbe ritornato a casa sano e salvo. Chiaramente toglie molta suspense.

Il finale superveloce. Tutti i fili in sospeso vengono ricuciti nel giro di un capitolo, forse due. Dopo quasi 300 pagine di dettagli, lentezza, viaggiare e analizzare, il finale sembra un po’ buttato lì. Lo trovo un romanzo un po’ sbilanciato.

Voto (max 5): ⭐⭐⭐

L’autore: Jules Verne

Jules Gabriel Verne nasce a Nantes (Francia) nel 1828. Figlio di un avvocato, fu inizialmente costretto a seguire la professione del padre studiando Giurisprudenza; l’amore per le belle lettere fa deviare il suo percorso accademico trasformandolo in uno dei padri della fantascienza insieme a Welles e Herbert (qui la recensione di Dune).

Inizia la sua carriera di scrittore con i libretti per le opere liriche per poi passare a tragedie e commedie decisamente di scarso successo. Ma così inizia a farsi strada e farsi conoscere non tanto per le sue doti di scrittore quanto per la sua fervida immaginazione e il suo brillante genio creativo tanto che gli viene proposto un contratto ventennale da Hetzel editori.

Il primo libro che pubblica è Cinque settimane in pallone (1863). Da lì una strada di successi:

  • Viaggio al centro della Terra – 1864
  • Dalla Terra alla Luna (De la Terre à la Lune, trajet direct en 97 heures 20 minutes) – 1865
  • 20.000 leghe sotto i mari (Vingt mille lieues sous les mers: Tour du monde sous-marin) – 1870

In seguito a una serie di eventi tragici – tra cui la morte dell’editore – Verne cambia profondamente il suo modo di scrivere. Quelle che prima erano storie di avventura ora si intridono di pessimismo e amarezza.

Jules Verne muore ad Amiens, cieco e paralitico, nel 1909 a 77 anni. Molte opere sono state pubblicate postume grazie all’opera del figlio Michel.

Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.